Villa Angelo e Bianca Lanfranchi (via G. Zanardelli, 81 – Palazzolo sull’Oglio)

Villa Lanfranchi

Catalogo Fondo Antico Lanfranchi L’ex casa del custode di villa Lanfranchi. Una proposta di conservazione e valorizzazione.

Villa Lanfranchi, già sede della Biblioteca Civica, è ubicata in via Zanardelli, all’interno del parco pubblico denominato “Parco delle Tre Ville” che dai resti del complesso fortificato della Rocha Magna (o Castello) si estende verso nord fino all’incrocio tra via Zanardelli e via Sgrazzutti.

Di notevole interesse è la qualità delle aree verdi di pertinenza della Villa, costituite da piante ad alto fusto di pregio con percorsi pedonali, così come di quelle adiacenti collegate alla Villa Küpfer (o centro diurno dell’Associazione Pensionati) e alla seconda Villa Küpfer (sede dell’Ekoclub e del Museo di storia e architettura navale curato dall’Associazione Il Sestante).

Sul piano architettonico, Villa Lanfranchi, realizzata ai primi del ‘900, su progetto dell’architetto torinese Eugenio Mollino (1873-1953), e ampliata negli anni Trenta per intervento dell’architetto bergamasco Giulio Paleni (1888-1960), presenta un’architettura eclettica con elementi desunti dal “liberty” caratterizzata da grande incisività grafica, soprattutto nei motivi lineari e flessuosi dei prospetti, e una certa ricerca nella scelta dei materiali per le decorazioni. Nell’insieme, ne risulta un aspetto sobrio ed elegante, con balconate e balaustre caratterizzate da decorazioni.

I portali sono sormontati da fregi con motivi di tipo prevalentemente geometrico e impreziositi da particolari; i prospetti appaiono ricercati sia nei cornicioni decorati che nelle inferriate e nei parapetti. Anche internamente l’edificio si presenta ricco di richiami allo stile “liberty” con soffitti decorati e contornati da fregi, pavimenti in parquet posato a disegno, serramenti in legno con portali lavorati con motivi geometrici e floreali, scala interna in marmo con barriera in legno di notevole dimensione e importanza.

L’immobile si sviluppa su due piani fuori terra, oltre a un piano seminterrato e un sottotetto parzialmente agibili. La distribuzione verticale è data dalla presenza di una scala interna con gradini rivestiti in marmo e dotata di una barriera-balaustra in legno di notevoli dimensioni e molto lavorata.

Il piano rialzato, dal punto di vista delle finiture e dei materiali utilizzati, si può dividere in due zone: la prima costituita da tre locali e dalla zona di ingresso molto ricca e ricercata nelle finiture, la seconda da quattro locali, oltre al servizio igienico, finita con materiali meno nobili e non dotata degli elementi “preziosi” che connotano il resto del piano. Questa seconda zona è altresì dotata di un proprio ingresso dal parco (probabilmente l’ingresso di servizio) che consentiva di accedere agli ambienti di lavoro quali cucina, lavanderia e cantina senza passare dall’ingresso principale.

La caratterizzazione dei tre locali più ricercati, è data dalla presenza di pavimenti in parquet di rovere posato a tappeto con cornice perimetrale per le tre stanze esterne, nonché di pavimento in marmette colorate posate anche queste a tappeto con fascia grigia perimetrale; per gli ambienti centrali vi sono altresì porte interne e serramenti esterni in legno lavorato con motivi geometrici e floreali, controsoffitti in parte a cassettone con finte travi in legno o decori perimetrali in gesso, caminetti con frontale in marmo lavorato; copricaloriferi-sottodavanzale in legno integrato nel serramento con grigliati di areazione in ferro lavorato. Inoltre, tutte le pareti non rivestite in legno, sono ricoperte da carta da parati di diversi colori e disegni. Il tutto rende questa parte dell’edificio particolarmente interessante e prestigiosa.

Analogamente anche il piano primo presenta una differenza di finiture tra due blocchi di stanze. Tre locali hanno i pavimenti in parquet di rovere posato a disegno, serramenti esterni in legno con meccanismo di apertura a saliscendi, serramenti interni in legno verniciato con lavorazioni sia nella specchiatura che nel coprifilo, soffitti lavorati con fregi e cornici in gesso.

Nel suo complesso, la Villa Lanfranchi è dunque uno dei luoghi più belli e affascinanti di Palazzolo sull’Oglio. Una sorta di tradizione (o racconto) riporta che nelle stanze della Villa Lanfranchi venne addirittura ospitata la regina Elena di Montenegro, moglie di re Vittorio Emanuele III.